Di seguito il mio reportage, apparso su La Stampa, sui fatti di quella sera. cp
Canadians? Friendly people. E’ una formula che siamo pronti a controfirmare: in venti giorni di Canada tutto è filato più che liscio ovunque. Ecco, poi ci sono le zone franche: gli stadi gestiti dalla security comandata dalla FIFA. E proprio in queste sedi è successo un fatto increscioso, di cui siamo stati testimoni diretti, nell’antistadio dell’impianto di Toronto, tra l’uscita degli spogliatoi e il pullman della squadra cilena, che aveva appena perso la semifinale del Mondiale under 20 contro l’Argentina: una lite furibonda tra poliziotti, Sicurezza e calciatori. Pugni che si agitavano, parole che volavano, sputi, manganellate, sotto una coltre di fumo provocato dagli spray a disposizione dei poliziotti che hanno colpito la gola e gli occhi di buona parte delle persone che si trovavano lì vicino.
Come è iniziato il tutto?Noi eravamo usciti con alcuni colleghi nigeriani dalla porta che conduceva alla mix zone. Avevamo assistito alla conferenza stampa dei due tecnici. Il CT cileno José Sulantay aveva mascherato, e forse in parte sbollito, rispetto a quando era in campo, la rabbia nei confronti dell’arbitro tedesco Stark, colpevole di un arbitraggio davvero mediocre che “innervosisce ancora di piú i giovani che sono poco abituati a queste situazioni: le persone specie quelle inesperte fanno fatica a mantenere la calma...” In effetti, l’arbitraggio è stato sbagliato fin dall’inizio: un’espulsione affrettata, poi il tentativo di compensare alcuni falli di irruenza, poi di nuovo il pugno duro, con alcuni giocatori cileni che perdevano la testa: primo fra tutti Arturo Vidal (firmato dal Bayer Leverkusen prima del torneo), protagonista di una partita inqualificabile, sia dal punto di vista tecnico che da quello disciplinare. Insomma, un bailamme in cui non ci ha più capito nulla il mediocre Stark, col pubblico cileno inviperito e quello neutrale disgustato per una partita terminata undici contro nove. Al fischio finale solito capannello attorno al direttore di gara, intervento di qualche saggio paciere e via negli spogliatoi. Percorso non molto semplice per Stark, invece, che temeva per la sua incolumità poiché il rientro negli spogliatoi era giocoforza disponibile solo sotto la tribuna occupata da minacciosi tifosi cileni: carte, bottiglie, ma la capoccia, se l’è salvata. Tutto finito? Pare. Invece, il peggio deve ancora venire. “ I giornalisti nella mix zone” sollecita un delegato Fifa nell’antistadio.“ Ma se voglio stare dieci metri più qui che cambia”. Solite immotivate rigidità. Passiamo accanto al pullman dei giocatori, ci avviamo verso l’uscita che ci viene sbarrata: c’è un gruppo di tifosi cileni che urla e tifa come se ancora si stesse giocando il match.“Viva Chile”, al massimo:“argentinos maricones”, niente di piú. Nei giorni passati tutte le tifoserie si erano appostate proprio in quel punto: bello il bagno di folla dei polacchi che hanno chiamato i loro idoli e hanno ottenuto baci, foto e autografi. Intanto, dalle parti del pullman sentiamo urla e vediamo l’accorrere di poliziotti: un ragazzo cileno a terra e sopra una zuffa tra poliziotti e giocatori: una poliziotta prende un colpo al cappellino, e, in difesa, punta l’indice contro il presunto aggressore e comincia a spruzzare lo spray in dotazione. La situazione è paradossale: il pullman è bloccato e quando una catena di poliziotti avanza verso di esso, ma parliamo di pochi metri, lo spazio e’ stretto, i giocatori rimontano sul veicolo cacciando insulti. Alcuni aprono i finestrini del pullman e gettano di tutto verso gli agenti. Un ragazzo cileno si reggeva a malapena in piedi e viene portata dentro lo stadio, dove vengono spinti anche i giornalisti. Riusciamo a trovare una via d’uscita e da fuori la situazione sembra essersi tranquillizzata, ma quando il pullman cerca di uscire prosegue la “battaglia”, che coinvolge anche i tifosi e prosegue per un po’, quando la notte è calata da tempo su Toronto. I calciatori cileni fermati dalla polizia vengono subito rilasciati, dice il portavoce FIFA John Schumacher, che sottolinea come la situazione sta per essere valutata dalla Polizia, dal Comitato Organizzatore e dalla FIFA. Presto avremo le condanne.Certo, la gestione degli organi sopracitati non è stata impeccabile, e le responsabilità inevitabilmente dovranno toccare anche loro.
CARLO PIZZIGONI
Fonte: La Stampa
Qui il video della rissa di quella sera
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