13 luglio 2007

[analisi-recap] Mondiali under 20

Si sono giocati gli ottavi di finale del Mondiale under 20, in Canada.
Abbiamo assistito ai due match di Toronto. Ecco i brevi resoconti.

USA - URUGUAY 2-1



Applicazione, rigore e forza fisica. Con queste armi hanno meritatamente vinto la partita gli Usa. 442 come da manuale, l'olandese Thomas Rongen in panchina vuole gli esterni alti. Le capacità di lettura dei suoi ragazzi non sono però sempre lucide, Zizzo è molto spesso troppo schiacciato, non dà fastidio alla difesa avversaria e noncollabora con l'esterno basso. Nel secondo tempo viene sostituito. Gli USA partono palla a terra, Bradley viene a prenderla e comincia il gioco. Altidore davanti è un punto di riferimento importante, prima che Caceres lo timbri per l'ultima volta (sul difensore dell'Uruguay nessuno ha più dubbi, è bravo e il Villareal ha fatto bene a prenotarlo, però deve limitare il furore) e sia costretto a uscire. Adu cerca collaborazione, sprona i compagni ma subito in partita non entra e gli USA perdono molto quanto a inventiva, praticamente tutto. L'Uruguay schiea un 433 molto interessante: certo un gioco non metodico ma che rimane bello anche per le ottime letture dei tre di centrocampo, chiavi della struttura di Ferrin. Cardaccio (qui, a differenza rispetto alle partite col Nacional, cerca di fare anche il suggeritore ma non trova mai Cavani), Roman e Arismendi non hanno posizioni fisse, le intercambiano. Non giocano mai la palla a inizio azione: a difesa schierata l'Uruguay cerca sempre l'ala, Surraco (che nell'Udinese si è un po' perso) e Luis Suarez del Groningen, assolutamente miglior giocatore del match per le improvvise accelerazioni e le giocate pregevoli che accendono l'attacco uruguagio. Tuttavia, la palla che spesso lancia Caceres arriva male agli esterni tanto che nel secondo tempo Arismendi è deputato allo spostamento laterale per raccoglierla. Cavani dovrebbe chiudere le azioni, ma riesce a farsi notare solo a fine tempo quando con un bel colpo di testa mette in crisi Perk, il portiere USA sostituto del titolare Seitz, e permette il gol del vantaggio a Suarez. 1-0. L'Uruguay comincia la gestione e... leva Suarez. Ferrin rinuncia al suo miglior giocatore, che poteva ancora essere utile specie tenendo palla in zone poco pericolose, e subisce il pareggio negli ultimi minuti, quando Adu prende in mano la squadra procurandosi un quasi-rigore e battendo il calcio d'angolo che scatena la bagarre del gol del pareggio. Brivido per un palo uruguagio di Roman in zona Cesarini. Nel supplementare viene fuori anche la fisicità degli USA (notiamo anche la tecnica di McCarty, bravo in diverse giocate anche di disimpegno difensivo), che chiudono la partita meritatamente. Rongen in conferenza stampa, sorprendendo un po' tutti infila nel suo inglese la parola cojones per meglio rendere il carattere della sua squadra. Ora avrà l'Austria nei quarti, ci vogliono ancora quelli.
CARLO PIZZIGONI

ARGENTINA - POLONIA 3-1


Basta leggere la formazione per notare come non può non essere favorita l'Argentina in questo torneo. A questo punto però io dico, basta leggere chi gioca con il numero 10. Aguero fa la differenza, non l'Argentina, anche se potrebbe. E non tiriamo fuori gli infortuni di Zarate e di Escudero, che sono ovviamente di un'altra categoria, ma giocatori di buonissimo livello ce ne sono anche tra i "sani". La Polonia gioca un calcio di ripartenze, bene nel primo tempo, e non sfigura, anzi, grazie all'allegra linea difensiva argentina, più volte mette un proprio giocatore davanti alla porta. E' spesso Janczyk, e non sempre è preciso: segna il gol del vantaggio ma si divora un gol diversi minuti prima. Ecco, l'Argentina dietro fa veramente paura. Salvo Fazio, e posso fare lo stesso con Mercado, schierato terzino destro, che spazza continaumente ma almeno riconosce la sua posizione quando è sul lato debole. Cosa che Insua proprio ancora non comprende. L'anno a Liverpool ha palesemente stoppato la sua crescita. Poi c'è il caso Cahais, ormai un giocatore totalmente insicuro dai giorni dello spareggio scudetto Boca-Estudiantes. Gli ultimi due confezionano il regalo il primo gol, poi ci pensa Aguero. Lui pesca Moralez che mette in mezzo per il gol di Di Maria (che è un nostro pallino, siamo andati da lui durante l'ultimo allenamento, però anche ieri ha avuto diversi, troppi minuti di letargo), lui porta in vantaggio i suoi con un gol capolavoro e chiude poi il match con un'altra segnatura. Tocalli vuole un mediano fisso davatni alla difesa, Yacob, e lo affianca a un creatore di gioco come Banega, sinuoso, elegante, appariscente palla al piede ma non azzecca una palla in profondità: anche perché lì davanti tra Moralez, Piatti e DiMaria insieme ad Aguero, è tutto un cercare uno-due, ma non ci sono movimenti di squadra. E scordatevi le sovrapposizioni: i terzini sono bloccati e quando scendono non fanno certo bella figura in quanto a tempo di inserimento (anche qui si distingue Insua...). La Polonia, spinta dal pubblico, in stragrande maggioranza biancorosso, dà tutto, ma gli manca qualche giocata di qualità davanti. Buon Mondiale però, per loro: come ha detto in conferenza stampa il tecnico Globisz in quella curiosa lingua che è il polacco, "siamo usciti con i più forti, niente da recriminare".
CARLO PIZZIGONI

3 commenti:

valentino tola ha detto...

Ah, ma quindi sei inviato sul posto? Magico Di Maria (deve essere uno spasso vederlo in allenamento), salutalo anche da parte mia:)
Non posso che essere d' accordo su Cahais: a parte il fisico e buone doti in impostazione, ritengo un pericolo schierare un giocatore così lento e che va così tanto in difficoltà al minimo accenno di uno contro uno avversario.
Quello delle fasce è purtroppo un problema strutturale della rosa: a parte Piatti, che ha le caratteristiche per allargare il campo, Moralez è un trequartista, Di Maria è un fascinoso anarchico, Acosta è un altro centrocampista offensivo, Cabral pure; in difesa Mercado è più un marcatore, Insua ha il passo del centrale e Matias Sanchez è un centrocampista riconvertito (a proposito, io come interdittore lo preferisco a Yacob).
Date poi le caratteristiche delle punte, o si entra in porta col pallone o nulla...
Ora il Messico: visti in due partite, mi sono sembrati una squadra piuttosto irregolare nella manovra, ma tremendamente letale davanti.

Carlo Pizzigoni ha detto...

Sono andato ancora all'allenamento, e dopo essere pasato da BAnega sono andato ancora da Di Maria, ch eappena mi ha visto si è messo a ridere:"periodista italiano?" sì, ancora io. Alla fine gli ho chiesto, mentendo, di aver letto di interessamento nei suoi confronti di club italiani. Mi ha sorriso, e mi ha detto divertito:"Nada de nada"

valentino tola ha detto...

Beh, spero almeno che non se ne vada in Qatar...