30 giugno 2006

[dialoghimondiali] Brasile Ghana 3-0

Partita che rappresenta perfettamente pregi e difetti delle due squadre. Brasile ancora una volta brutto, messo sotto dall' avversario, salvato dalle individualità e dalla scarsa concretezza dell' avversario. L'abbiamo detto: con la formazione scelta da Parreira è un Brasile veramente poco coeso, disconnesso, incapace di fare possesso palla ( e questa è quasi una vergogna nazionale ) e di rubare il pallone. I due terzini poi hanno finito le scorte, anche se oggi Cafu ha spinto di più. Ronaldinho continua a deludere: per me gioca davvero troppo lontano dalla zona calda, agendo più spesso all' altezza del cerchio di centrocampo che da sulla trequarti in uno contro uno. Per Kakà è un altro discorso, si trova a suo agio, esaltandosi sulle lunghe distanze. Insisto nel ritenere che Ronaldo e Adriano non possono giocare assieme: il secondo oggi, gol in fuorigioco a parte, ha fatto davvero pena. I migliori, assieme a Ronaldo per il gol, sono stati Juan e Lucio, che se non fossero difensori brasiliani verrebbero considerati di più, soprattutto il primo. Sempre bellissimo, anche se si trattava di minuti finali di scarso peso, ammirare la raffinatezza di Ricardinho.
Il Ghana dà i soliti dispiaceri: eccellente manovra, ma conclusioni inguardabili ( peccato perchè Asamoah è interessante ). Oggi poi ha semplicemente regalato la partita al Brasile con l'atteggiamento della sua linea difensiva: una difesa altissima che ha sbagliato più o meno tutti i fuorigiooco che poteva. Per giocare in questo modo devi essere una grandissima squadra che domina il campo e sa di potersi assumere certi rischi: anzitutto la cosa migliore sarebbe rubare la palla subito col primo pressing. Contro il Brasile Dujkovic era al corrente del rischio che correva: una volta eluso il pressing, i brasiliani potevano alzare la testa e prendere comodamente la mira, agevolati da una difesa ghanese che non si regolava di conseguenza.
VALENTINO TOLA

Onore al Ghana. E' noto che il Brasile faccia giocare, però devi avere qualche idea in testa per farlo. E i ragazzi di Dujkovic ce l'hanno, eccome: combinazioni sempre tra più uomini, disciplina tattica nei tagli, la solita grande fisicità e il plus di dinamismo. Bene, peccato le conclusioni, difetto storico di tanti - non tutti - i giocatori delle squadre africane che pagano spesso l'essere cresciuto giocando al Maracana, il calcio di strada con le porticine. Brasile stavolta dignitoso ma soprattutto fortunato in alcune occasioni (miracolo coi piedi di Dida e gol in fuorigioco di Adriano), con Parreira che cerca in corsa un elementare equilibrio togliendo l'attaccante dell'Inter e inserendo Juninho. Malino ancora Adriano e Ronaldinho e stavolta anche Kakà con il solito Ronaldo che cammina per il campo con le mani sui fianchi e segna un gol, il più importante, con la stessa classe dei bei tempi di Barcellona. Bene Juan e Gilberto Silva che, come ha dimostrato il programma "Fantastico" (una specie di "Domenica In" brasiliana) leggendo i labiali del tecnico nella partita contro il Giappone, Parreira vorrebbe molto di più in campo a spese di Emerson ma, colpevoli imprecisati "poteri", non gli è possibile cavalcare questa opzione.
CARLO PIZZIGONI

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