L'Inter di Gasperini fa il suo esordio stagionale in Champions con una sconfitta. Il Trabzonspor gioca una gara esclusivamente difensiva e raccoglie più di quanto ottenne al Da Luz contro il Benfica dove affondò molte più volte e mise in maggiore difficoltà l'avversario. La critica calcistica si perde dietro mezze verità, interpretazioni di sospiri, esegesi delle mimiche facciali. Una sconfitta casalinga contro una squadra dal nome folcloristico alimenta le polemiche in un periodo dove l'Inter ha necessità di estraniarsi dall'ambiente (marcio) che la circonda. Anche perché segnali positivi, di ripresa rispetto alla performance di Palermo, ce ne sono stati, in campo.
L'Inter inizia con il 4321: Pazzini riferimento centrale, Snejider a sinistra, dove le giocate gli riescono meglio e Zarate che prova i suoi uno contro uno da destra. La squadra ha equilibrio, riconosce le distanze, soprattutto, nella transizione difensiva, con recuperi palla anche ultra offensivi: manca la velocità nel ribaltamento, una volta conquistata palla: il solo Sneijder, che viene presto a prendere palla più basso, tramutando il sistema di gioco in un fotografabile 4312, ha la capacità della giocata disequilibrante ripetuta. Zarate prova qualche uno contro uno, riesce a trovare in un paio di occasioni la porta ma non a segnare. In generale la squadra manca però di profondità: il riferimento centrale di Pazzini è poco credibile e i turchi che fanno densità difensiva, anche ripetuta, senza curare il contropiede,riescono a reggere.
Il sistema difensivo è stata la chiave dell'ottimo campionato dell'anno scorso del Trabzonspor, oltre che marchio di fabbrica di un tecnico preparato come Senul Gones. Ho visto diverse volte questa squadra nella passata stagione, specificamente all'inizio, dove volava (anche perché davanti aveva Teofilo Gutierrez...), e nel finale, dove faceva parecchia fatica trovare la porta. Anche a San Siro, al di là della novità (ottima) dell'aggiunta in mezzo al campo di un centrocampista difensivo come Zokora (peraltro spedito queasi subito quasi a uomo su Sneijder), rinnova questa qualità difensiva. Ordine, coperture, raddoppi ma anche mentalità, forza psicologica. Manca la fase di ripartenza: non c'è accompagnamento, ma anche poca lucidità nel passaggio d'apertura: Alanzinho si spegne presto (parte a sinistra, poi nel secondo tempo cambia la posizione con Altintop, in mezzo), Ylmaz non c'è, Paulo Henrique, riferimento offensivo unico del 4231 turco, si vede pochissimo.
Gasperini prova a inizio secondo tempo a mutare i flussi di gioco adottando il 4231. La ricerca sistematica di Sneijder è leggibile con troppa facilità dal Trabzonspor, si prova a coinvolgere altri nella manovra. Obi a destra però non funziona, e Gasp cambia uomini, inserendo Alvarez e Milito, per Obi e Pazzini (in serata no: nel primo tempo manca, di sinistro, una facile conclusione andando a vuoto davanti alla porta). Il Trabzonspor prova ad alzare la linea e l'Inter non approfitta di una partita che diventa improvvisamente più aperta, con maggiori spazi. Ecco, questa dell'incapacità di ribaltare velocemente l'azione rimane una situazione da studiare con attenzione da parte di Gasperini: il Trabzonspor difende comunque benissimo la transizione negativa. Lascia però qualche falla sui lati: da una iniziativa di Jonathan a destra nasce l'occasione più ghiotta della partita, capita a Milito, che da solo davanti al portiere, sbaglia.
A cambiare la sostanza del match giunge, inaspettata, la rete dei turchi. Disattenzione difensiva in area interista, poca cura di una situazione delicata e gol del Trabzonspor. La situazione psicologica per l'Inter diventa un fardello pesantissimo. Eppure c'è ancora spazio per l'assalto finale, dove il più attivo è Coutinho, entrato a surrogare Zarate (anche nella posizione, parte largo a sinistra): è il giovane brasiliano, grazie all'ennesima invenzione di Sneijder, a cercare l'angolo dove però Tolga Zenin, portiere ispirato, non si fa sorprendere. Finisce 0-1, gioia turca e ritorno, per noi, triste, all'ordinaria "fiducia di Moratti".
INTER: Julio Cesar; Jonathan, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (55' Alvarez); Sneijder, Pazzini (55' Milito), Zarate (77' Coutinho). A disp. Orlandoni, Samuel, Faraoni, Bianchetti. All. Gasperini.
TRABZONSPOR: Tolga; Celustka, Kacar, Glowacki, Cech; Colman, Zokora; Serkan, Alanzinho (64' Sapara), Altintop (88' Akgun); Paulo Henrique (74' Vittek). A disp. Sevim, Mustafa, Brozek, Ferhat. All. Gunes.
Gol: 76' Celustka
Nessun commento:
Posta un commento