Ulteriore passo avanti della nuova Inter di José Mourinho dopo la rivoluzione estiva e l'addio ad Ibrahimovic. Una crescente consapevolezza permette ai nerazzurri di gestire e riconoscere i momenti chiave della partita, dominandola sostanzialmente dall'inizio alla fine.
INTER. Stavolta infatti, l'Inter non chiama un pressing ultraoffensivo ma con Pandev (favoloso davvero, ieri: elogi anche dal suo tecnico) che gioca trequartista nella zona di Conti e con l'attenzione di Eto'o e Milito disturba l'inizio dei ribaltamenti del Cagliari (rallentati e quindi resi inoffensivi) e riesce a sfondare con ripartenze efficaci, specie a destra (paradigmatico il primo gol con la discesa di Zanetti). Con tali ripartenze l'Inter riesce ad arrivre al tiro con estrema continuità, sia con gli avanti, sia nella mezza transizione e l'inserimento dei rimorchi (Thiago Motta). I primi 25 minuti sono di totale controllo del match, favoriti anche dal punteggio (subito anche il secondo gol: di testa Samuel, Canini perde la marcatura sul corner), e si sviluppa anche un buon gioco palla a terra senza concessioni ai sardi. Un minimo rilassamento favorisce un paio di ripartenze rossoblu e in una di questa il Cagliari era anche andato in gol, poi annullato erroneamente (il tocco per Matri era del nerazzurro Santon, non di un compagno). Nel secondo tempo una combinazione dei tre attaccanti nello stretto consente a Milito di piantare il terzo gol che rende l'ultima porzione del match un allenamento agonistico, svolto però con molta attenzione dai nerazzurri che provano per qualche minuto anche Thiago Motta trequartista e inseriscono il neo-acquisto Mariga, all'esordio in campionato. Grandi elogi di Mourinho (applausi e pollice alzato) per una chiusura sul lato debole di Santon, a fine partita l'allenatore portoghese dirà: " è una cosa importante, l'anno scorso questa cosa Santon non 'avrebbe fatta: si può e si deve sempre migliorare."
CAGLIARI. Partire con un 2-0 sul groppone a San Siro non è certo facile, e Allegri a fine partita proverà a trovare l'aspetto positivo della gara dei suoi nella volontà, anche sul 3-0 di giocare la palla e provare a segnare, pur riconoscendo l'impossibilità di portare a casa punti contro questa Inter. Solito 4312 del Cagliari con Jeda al posto dello squalificato Cossu ma diverse difficoltà a ripartire velocemente come al solito. In più la transizione difensiva ha lasciato parecchio a desiderare: la palla non viene mai fermata e l'Inter, che entra immediatamente in partita, approfitta di queste mancanze per indirizzare la partita. Qualche incertezza di troppo per Dessena schierato terzino destro, più volte saltato nell'uno contro uno da Eto'o e in ritardo su Milito nella chiusura in occasione del terzo gol. Sarà anche vero che il Cagliari ci ha provato fino all'ultimo ma la convinzione è stata davvero relativa e il risultato mai in bilico.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Santon; Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (dal 30' st Mariga); Pandev; Milito (dal 38' st Balotelli), Eto'o (15' st Muntari). (Toldo, Materazzi, Krhin, Quaresma). All. Mourinho.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Dessena, Canini, Astori, Agostini; Biondini (dall'11' st Barone), Conti, Lazzari; Jeda (dal 38' st Nainggolan), Nené (dal 15' st Larrivey), Matri. (Vigorito, Ariaudo, Marzoratti, Parola). All. Allegri.
GOL: Pandev al 7', Samuel al 20' p.t.; Milito al 2' s.t.
Nessun commento:
Posta un commento