Da San Siro.
GENERALE: Partita molto povera di contenuti, quasi trascinata fino al 90'. L'Inter reduce dalla trasferta di Kiev e da un comodo vantaggio in campionato piazza solo una serie di accelerazioni di intensità in tutta la partita, la Roma si limita a controllare e, come nel match a San Siro contro il Milan, riparte poco e male. Entrambe le squadre perdono un'opportunità ghiottissima: l'Inter non può ancora gestire, visto che siamo solo a Novembre e i periodi bui arriveranno anche per gli uomini di Mourinho in campionato, la Roma ha una classifica altamente deficitaria e dovrebbe puntare a raccimolare più punti possibili, approfittando, come ieri sera, di avversari molli e poco motivati.
INTER: L'idea di Mourinho di cambiare qualche uomo rispetto a Kiev ci sta. Vieira davanti alla difesa fa il suo, Muntari (parte a destra e termina il primo tempo a sinistra invertendosi con Motta) è il più propositivo della linea mediana (Stankovic trequartista non in vena) utilizzando il suo sinistro per diversi cambi gioco e per qualche verticalizzazione (una, favolosa, mette Milito davanti alla porta ma stasera il centravanti argentino proprio non c'è). C'è un generale stato di poca intensità in campo, la palla si muove, gira anche ai venti metri, cambia lato ma la manovra è troppo lenta, forse un po' di stanchezza mentale. Anche una serie di appoggi malamente errati (Motta poco presente: è lui a non temporeggiare e a far partire il primo contropiede di Vucinic, chiuso poi da Lucio) e giocate ritardate accreditano l'ipotesi della stanchezza: Eto'o gioca spesso largo e se la palla lo raggiungesse coi tempi giusti il camerunense (uno dei pochi presenti mentalmente anche se non al 100% fisicamente: per il resto bene solo Javier Zanetti, schierato terzino sinistro) potrebbe scardinare l'attenta linea giallorossa, specie a sinistra, dove Riise fu letteralmente seppellito da Pato nel match con il Milan. Il gol è l'ennesima, piccola imperfezione che vive Julio Cesar in questa stagione. Il 4231 (Thiago Motta, poi Cambiasso, e Stankovic davanti alla difesa) del secondo tempo è subito produttivo (1-1 e gran gol di Eto'o) ma si spegne presto e nonostante alcune buone situazioni create in zona centrale, merito di iniziative di Sneijder, le conclsuioni verso la porta non arrivano. Balotelli è pochissimo ispirato, lo testimonia la ciabattata volgare, non da lui (con quei piedi, in più era sul destro), su una delle azioni meglio costruire dai nerazzurri. Il dopo partita è piuttosto tranquillo per José Mourinho: una brutta prestazione, per il tecnico portoghese, un breve inciampo che tutto sommato ci può stare in una lunga maratona come il campionato.
ROMA: Vero che le assenze, specie quella di Totti e, dietro Juan e Burdisso, pesano molto. Ma il 4411 di Claudio Ranieri (con Brighi che parte esterno destro, prima di tornare in centro copo l'infortunio di De Rossi) convince solo a metà. Il bicchiere mezzo pieno è dato dall'attenzione e dalla cura della fase difensiva: soprattutto l'attenzione, Mexes non ha passaggi a vuoto, anche perché ben protetto, e il raddoppio sui lati è sempre eseguito coi tempi giusti, favorito anche dalla lentezza del giro-palla dell'Inter. Le ripartenze, invece, proprio non funzionano. Non c'è velocità, non ci sono aperture credibili, non c'è supporto: la Roma preferisce non scoprirsi e all'azione offensiva mancano sempre i rimorchi. Menez dietro la punta Vucinic gioca un ottimo match, quando riceve è il vero pericolo per l'Inter, anche perché crea dal niente, saltando l'uomo, mettendo palle in profondità, calciando verso la porta: non si comprende appieno il motivo della sua sostituzione, in un momento di stanca poi del match e, soprattutto, non con un giocatore che ha opzioni offensive come Guberti o Julio Baptista, ma con Tonetto, reduce da un fastidioso infortunio. Molto positivo invece l'ingresso di Okaka, che accomoda l''azione della Roma, e il gioco diretto verso la giovane punta, che ha fisico per reggere l'anticipo dei due centrali dell'Inter, è produttivo: il baby arriva anche vicino al gol con una bella conclusione. Certo, Ranieri non è mai stato un tecnico intraprendente, ma più un cultore dell'equilibrio: sempre e dovunque; probabile che in un momento come questo sia il primo obiettivo per una squadra allo sbando come la Roma del Dopo Spalletti, ieri però avesse cercato con più determinazione la vittoria forse forse avrebbe dato una scossa importante alla stagione della sua squadra.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti; Muntari (dal 1’ s.t. Sneijder), Vieira (dal 1’ s.t. Balotelli), Thiago Motta (dal 19’ s.t. Cambiasso); Stankovic; Milito, Eto’o. (Toldo, Cordoba, Chivu, Mancini). All. Mourinho.
ROMA (4-4-1-1): Julio Sergio; Motta, Andreolli, Mexes, Riise; Brighi, De Rossi (dal 33’ p.t. Faty), Pizarro, Perrotta; ; Menez (dal 30’ s.t Tonetto); Vucinic (dal 23’ s.t. Okaka). (Lobont, Cassetti, Baptista, Guberti). All. Ranieri.
MARCATORI: Vucinic (R) al 13’ p.t.; Eto’o (I) al 3’ s.t.
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