Inizia il torneo due gruppi dal peso specifico differente, il mediocre C e l'equilibrato D.
Gruppo C.
GERMANIA
I tedeschi rappresentano il movimento giovanile del Vecchio Continente che ha avuto un maggiore crescita negli ultimi anni. Merito anche di Horst Hrubesch, che l'ha condotto e che ha guidato la Mannschaft alla meritata vittoria nell'under 19 continentale dell'anno scorso. Pesanti le assenze, a cominciare da quelle di Kroos, di Timo Gebhart e di Thomas Muller del Bayern.
Tre nomi:
Richard Sukuta-Pasu ('89 - Bayer Leverkusen) Nato a Wuppertal, figlio di genitori del Congo (Paese che non ha però mai visitato), il centravanti del Bayer Leverkusen, è stato grande protagonista nel Campionato Europeo Under 19 vinto dai tedeschi, dove ha segnato tre reti, una anche in finale contro l'Italia.
Florian Jungwirth('89 - Monaco 1860). Uomo di Hrubesch in campo, capitano nell'under 19. Centrale difensivo capace di far iniziare l'azione, regala sempre qualcosa ma mentalmente e come spirito è un certezza ogni volta che si scende su un campo di calcio.
Lars e Sven Bender ('89 – Leverkusen e Dortmund) Nell'ambito della polemica montata da Matthias Sammer contro la collocazione in questo periodo del Mondiale under 20, sembrava dovessero sacrificati anche questi due gemelli che invece ci saranno. Simili, ottimo fisico, grande eleganza nella corsa, buon inserimento e qualche gol qua e là.
USA
Secondo nel raggruppamento della Concacaf di categoria, gli statunitensi portano in Egitto una mescola di giocatori provenienti da ogni dove (università, MLS e tornei europei) ma, come qualità individuale, senza raggiungere i picchi di Canada 2007. Attenzione, applicazione, rigore tattico rappresentano la prima qualità degli uomini guidati Thomas Rongen, lo stesso CT di due anni fa.
CAMERUN
Meno accreditata di altre sorelle africane il Camerun è la squadra fisicamente, come da tradizione, più potente. Manca però una qualità individuale diffusa, aggravata dal forfait di Victor Cedric Nkoum del PSG, forse il miglior talento di questa generazione di Leoncini Indomabili. Tricolore in bella vista per due della rosa: il milanese di nascita Etienne Soppo, il cui cartellino appartiene al glorioso Casale, e il più famoso Parfait Essengue, regista della nobile Primavera del Genoa, ora in prestito al Piacenza. Volendo, ci sarebbe anche Eto'o, Etienne, il fratellino di Samuel.
GHANA
C'è vita dopo Essien. Campioni africani e con una pattuglia di prospetti molto interessanti, già visionati, opzionati e firmati da big club europei. Una delle favorite. Ci sarà anche Mohammed Rabiu, giovanissimo talento pescato da Marotta nel Liberty Professionals per la sua Samp.
Tre nomi:
Daniel Opare ('90 -Real Madrid Castilla). Terzino destro, eletto miglior difensore dell'ultimo Mondiale under 17 del talento di Accra si è subito interessato il Real Madrid che l'ha portato in Spagna e lo fa maturare nel club b.
Ransford Osei ('90 – Twente). Elevatissimo potenziale per questo giovanissimo attaccante, bloccato giovanissimo dal Maccabi Haifa e girato quest'anno in prestito in Olanda. Grandi istinti sotto porta. Miglior giocatore e cannoniere (sette gol) al torneo continentale.
Andre Ayew ('89 – Marsiglia). Fin troppo celebrato attaccante, che ha già esordito nella nazionale maggiore. Motivi? E' un buon giocatore, altrimenti Pape Diouf non lo portava al Velodrome, ed è figlio del famoso Abedì Pelé, visto anche alle nostre latitudini
INGHILTERRA
Prima o poi qualcosa di buono a una competizione giovanile lo combineranno anche gli inglesi. Nemmeno stavolta, crediamo: buona squadra ma con senza a possibilità di schierare big come Danny Welbeck, Kieran Gibbs e Danny Rose, temiamo non si vada lontano.
Tre nomi:
Gavin Hoyte('90 - Arsenal) Classico all around dal grande fisico e dalla buona corsa adorato da Wenger, che lo ha già buttato nella mischia. In questa nazionale dovrebbe giocare sulla linea difensiva. E' certo il il riferimento della squadra.
Jason Steele ('90 - Middlesbrough) Portiere che ha attraversato tutte le nazionali giovanili inglesi, sempre da titolare.
Febian Brandy ('89 - Manchester United) Dall'età di otto anni allo United. Piccolo e veloce, è un attaccante pericoloso, specie nei dintorni dell'area. Due anni fa sembrava perso al calcio per una frattura alla gamba. Si è ripreso e ha una forza interiore maggiore.
UZBEKISTAN
La migliore generazione del calcio uzbeko, e ci mancherebbe... Movimento in crescita, non alieni i movimenti di denaro che si stanno impilando attorno al fenomeno calcio (avete letto l'ingaggio di Scolari al Bunyodkor?). I calciatori sono tutti provenienti dal campionato locale (occhio a Sherzodbek Karimov e Fozil Musaev), con l'eccezione di Davron Mirzayev del Rubin Kazan. La soddisfazione di essere qui deve completarsi con qualche punto in classifica.
COREA DEL SUD
Solita corsa e dedizione per i sudcoreani, la nazionale più credibile, da tempo, di tutta l'area asiatica. Qualch enome interessante: Cho Young-Cheol e Koo Ja-Cheol, che gioca in Giappone.
URUGUAY
Zeppa di talento ma mai veramente squadra: al Sudamericano sub 20 stava dietro a pochi quanto a talento, giocando però un pessimo calcio fatto di troppa improvvisazione. Nonostante ciò, grazie all'abbondanza di qualità ne giocatori offensivi può trovare il gol spesso: può vicnere con tutti e avere cali mentali inspiegabili che la fanno smettere di giocare. C'è anche la meteora milanista Tabaré Viudez e il giovanissimo e molto interessante attaccante del Palermo Abel Hernandez.
Tre nomi:
Nicolas Lodeiro ('89 – Nacional) Grande talento del Nacional ha avuto la fortuna di non trovare subito la strada dell'Europa come suoi illustri connazionali, così da poter crescere giocando, anche partite importanti come in Libertadores. Mezzapunta che svaria e trova molto spesso la porta.
Matías Aguirregaray ( '89 - Penarol) Figlio d'arte, grinta rioplatense, buona tecnica e spirito vincente, il “Vasco” nasce laterale destro ma può giocare anche in mezzo al campo per le sue doti di incursore. Lo stanno cercando in tanti, anche qui in Italia.
Jonathan Urretavizcaya ('90 – Benfica). Elevato potenziale per questo ragazzo di ottima tecnica e istinti offensivi ma la cui scelta di viaggiare subito per l'Europa rischia di compromettere o frenare la sua carriera. L'applicazione, specie in fase di non possesso non è il suo forte, ma è questione solo di voglia, il fisico ci sarebbe. Al Benfica, in due anni, ha annusato raramente il campo, nell'under ha spesso fatto bene
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