La giornata di oggi al Mondiale under 20 prevede l'esordio del Brasile, forse il principale favorito del torneo.
BRASILE
Rogerio Lourenço regge una potenza. Nonostante assenze pesantissime, tra gli altri Dentinho, Rafael Carioca, ma anche Pato, volendo, sarebbe in età, il Brasile può contare su una truppa di giovani con molta prospettiva. Ci sono squadre come il Vasco, con Alex Teixeira e Alan Kardec e l'Internacional con Giuliano che invece non si sono opposte alla convocazione, anche perchè tante volte un po' di visibilità in più vuole dire assegni più pesanti... Il Sudamericano sub20 l'hanno dominato, trovando presto un equilibrio di squadre che l'enorme talento a disposizione può alla volte anche ritardare.
Tre nomi.
Paulo Henrique Ganso ('89- Santos). Mezzapunta che ha anche gambe e fiato per recuperare, e testa per agire, può diventare un giocatore totale. Lo sfizio più grande di questa selezione, presto in qualche grande stadio vicino a voi.
Rafael Tolói ('90 – Goias) Titolare indiscusso nella difesa del Goias è un leader in campo anche con l'amarelinha addosso. E' una delle grandi sorprese del 2009 al Brasilerao. Con Sandro assente, dovrebbe toccare a lui la fascia.
Douglas Costa ('90 – Gremio) Come talento è inferiore a pochi, e non ci limitiamo necessariamente a questa competizione. Però è da almeno due anni che si attende una definitiva maturazione, la raggiungesse, è già pronto il Real Madrid, che l'ha mandato a vedere diverse volte.
COSTARICA
Campione di categoria della Concacaf il Costarica ha probabilmente un futuro assicurato, con un buon ricambio generazionale. Il presente è forse più complicato, ma i Ticos sono venuti per stupire. Attenzione a David Guzman in mezzo al campo, tecnico, grintoso, un centrocampista completo che potrebbe anche interessare squadre del Vecchio Continente. Davanti, occhio al bomber Josué Martínez, lui pure del Deportivo Saprissa.
AUSTRALIA
Squadra difficilmente decriptabile: qualificata nel settore asiatico, dove ormai l'Australia calcisticamente è assegnata, ha alternato buone prestazioni a delusioni enormi. L'importante, comunque, per ora è esserci, qui in Egitto, come sottolinea anche il tecnico olandese Jan Versleijen giù in capo al mondo con la personale raccomandazione di Guus Hiddink, già tecnico dei Socceroos. Curiosità attorno a Kofi Danning, mezzapunta nata in Ghana, giunto in Australia a sette anni e che la federazione ha voluto a tutti i costi portare in Egitto, nonostante una serie di intoppi burocratici.
REPUBBLICA CECA
Sconfitta in finale nella scorsa edizione, la Repubblica Ceca conserva un solo elemento di quella magnifica cavalcata, Tomas Pekhart (lungagnone in stile Koller). Manca quel Thomas Necid (ora al CSKA Mosca), protagonista della buona campagna nell'Europeo casalingo dell'anno scorso. Il livello medio è discreto, come in Canada, e c'è molta voglia di riscatto, soprattutto in giocatori come
Mazuch, oggetto misterioso a Firenze e ora in prestito all'Anderlecht. Da seguire Jan Moravek, recentemente acquistato dallo Schalke 04, uomo assist e faro offensivo della squadra.
UNGHERIA
Finalmente torna l'Ungheria. Scomparsa dalle mappe del calcio che conta da tempo, ha ritrovato una generazione di buoni giocatori che potrà ridare un po' di lustro ad un mito ormai impolverato. Buone prospettive e tante speranze per i ragazzi di Sándor Egervári. Ci sono anche il bresciano Varga e il reggino Kovacsik.
Tre nomi.
Vladimir Koman ('89 – Bari). Giocatore di proprietà della Sampdoria, già prestato all'Avellino, Koman è uomo di centrocampo dalla buona creatività e dal sufficiente carisma per essere la guida di un gruppo come questo. Ci si aspetta molto dal suo futuro, questo Mondiale può essere una tappa importante.
Krisztián Németh ('89 – Liverpool-AEK) E' uno dei tre “reds” del team magiaro, insieme al centrocampista Simon e all'ottimo portiere Gulacsi. Németh ha buonissimo senso della porta , nell'MTK aveva la media di quasi un gol a partita. In Inghilterra è stato eletto miglior giocatore della Premier Reserves League. Benitez lo ha prestato in Grecia.
Márkó Futács ('90 – Werder Brema). Quasi due metri di centravanti, utile in tante situazioni di gioco, naturalmente forte di testa. Ha lasciato l'Ungheria per la Francia (Nancy), dove lo ha scovato il Werder, che lo ha già fatto esordire.
HONDURAS
Il clima di euforia che si dovrebbe vivere per il buon momento del futbol catracho è soffocato dalla pericolosa crisi politica e sociale che sta vivendo il Paese centroamericano. il CT Emilio Umanzor, anche se l'approccio non sarà semplice per una squadra che non ha potuto svolgere la preparazione adeguata a questo tipo di evento. Reinieri Mayorquín e Mario Martínez giocano in Norvegia, gli altri tutti in patria: occhio Roger Rojas, già contattato dal Wigan ma non ancora in possesso dell'incartamento adeguata per affacciasi in Premier.
SUDAFRICA
L'under 20 del Paese che organizzerà il prossimo Mondiale ha svolto una preparazione minima per questo torneo, per una serie di complicazioni. Difficile, quindi, fare benissimo con queste premesse. Il CT Serame Letsoaka è però ottimista, proprio per l'assenza di pressione sui suoi. Attenzione ai due “olandesi” della compagnia, Kermit Erasmus (Feyenoord) e Dylon Claasen (Ajax), e a Mandla Masango, bombardiere dei Kaizer Chiefs.
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