27 giugno 2008

Finale Libertadores. Andata. LDU - Fluminense 4-2

Fonte: Gazzetta.it


I primi 45 minuti della finale di andata di Copa Libertadores risulteranno probabilmente decisivi nel designare l’esito della competizione. Un ottimo avvio della Liga di Quito, ma soprattutto una serie di disattenzioni del Fluminense, potrebbero già aver dirottato verso l’Ecuador il mastodontico trofeo, che entrambe le squadre arrivano a contendersi per la prima volta nella storia dei rispettivi club.

La Liga va in vantaggio sostanzialmente alla prima giocata, cross dalla destra dell’interessante Guerron (già bloccato dagli spagnoli del Getafe per 4 milioni di euro) e bella girata di testa dell’ottimo Bieler, che anticipa di testa un colpevole Thiago Silva e una difesa Tricolor non ancora pronta. Il Flu, forse anche condizionato dall'altura (si è giocato a 2.800 metri sul livello del mare) va nel completo pallone e chiuderà il primo tempo sotto 4-1. Una favolosa punizione di Conca illude i brasiliani - schierati con un 4-2-2-2 di attesa e il solo Cicero a supporto della punta centrale Washington - che pareggiano dopo una decina di minuti. Ma non è proprio aria.

La LDU, davvero una grande sorpresa per la qualità di gioco messa in mostra in questa edizione della Libertadores, domina il match e allarga il vantaggio sul Mense grazie a tre calci da fermi nei quali i pasticci della difesa verde-oro sono evidenti. Il nuovo vantaggio lo trova il solito Guerron, in mischia, gli ultimi due gol degli ecuadoriani sono conseguenza di due calci d’angolo. Il vantaggio della squadra del tecnico argentino Edgardo Bauza è ampiamente meritato, anche perché potrebbe addirittura essere più largo: la sua squadra, che gioca un calcio quasi rigidamente europeo per organizzazione, distanza e equilibrio tra i reparti (ottima la prestazione dei due mediani Urrutia, suo il quarto gol, e del paraguyano Vera), ordine nelle situazioni di gioco, domina la prima parte del match, nel delirio dei 43mila dello stadio Casa Blanca.

Tiene in vita le speranza di recupero degli uomini del tecnico Renato solo un bel gol di testa del talentuoso Thiago Neves a inizio secondo tempo, frazione nella quale però il Flu cerca almeno di giocarsela maggiormente, perde un giocatore chiave in mezzo al campo come Arouca, infortunato, inserisce l’attaccante Dodô per uno spento Washington, e sfiora anche la terza marcatura anche se al 90’ Fernando Henrique, portiere dei brasiliani, potrebbe ancora capitolare su tiro di Urrutia.
L’ex ala destra della Roma intravede qualche speranza per il ritorno, tra una settimana, al Maracanã : "Potevano chiudere il discorso della finale in questa partita dove noi, specie nel primo tempo, non eravamo in campo con la testa. Però il nostro gol nel secondo tempo ci tiene ancora in gioco. Sono fiducioso, anche perché una prima parte come oggi non dovremmo mai più giocarla…"

CARLO PIZZIGONI





LDU: Cevallos; Calle, Norberto Araújo e Campos; Guerrón, Vera, Urrutia, Bolaños, Ambrossi; Manso (Willian Araújo,28 min ST) e Bieler (Delgado,36 min ST).
Técnico: Edgardo Bauza

FLUMINENSE: Fernando Henrique; Gabriel, Luiz Alberto, Thiago Silva e Junior César; Ygor, Arouca (Maurício,21 min ST), Cícero e Conca; Thiago Neves (Roger, 44 min ST) e Washington (Dodô, 26 min ST). Técnico: Renato Gaúcho.

Gol: Bieler aos 2'/1T, Guerrón 28'/1T, Campos 33'/1T e Urrutia 45'/1T (LDU); Conca 11'/1T e Thiago Neves 6'/2T (Fluminense)

Estádio Casa Blanca, Quito (Ecuador)

3 commenti:

valentino tola ha detto...

Certo, nel primo tempo il Flu sembrava sotto barbiturici (innegabile l' effetto dell' altura, ma San Lorenzo e America avevano tenuto il campo meglio), però continuo a spellarmi le mani per il calcio dell' LDU, audace e di una geometria cartesiana. Lo spazio se lo vanno sempre a cercare e creare con ostinazione, è stupenda la coordinazione di movimenti fra i due trequartisti e gli esterni di centrocampo, e più in generale la flessibilità del modulo nelle due fasi.
Ecco, l' unica pecca all' interno di quest' eccellente organizzazione mi sembra risieda nella difesa, non sempre all' altezza come letture (anche se Campos mi sembra un' individualità interessante).

Sull' altra finalista volevo chiederti un paio di cosette: Thiago Neves, è vera gloria? A me globalmente, come interpretazione della partita al di là delle giocate isolate, continua a non convincermi del tutto.
Poi sui due esterni: preferisci Gabriel o Junior Cesar? Chi vedresti più adatto al calcio europeo? Io azzarderei il secondo, non perchè Gabriel sia già passato senza successo a Malaga (a metà stagione e in una squadra già incamminata verso il precipizio, poteva fare ben poco per mettersi in mostra), ma perchè Junior Cesar mi convince di più come tempi di inserimento, Gabriel forse porta troppo palla.

Carlo Pizzigoni ha detto...

Guarda, su Thiago Neves nutrono dei dubbi un po' tutti, tifosi delFlu compresi, però il talento è tutto lì da vedere (e quel sinistro è veramente interessante), e magari una scommessa si potrebbe fare, in fondo è un '85. In Giappone si è trovato così così, dicono.

Beh, in fase di spinta non c'è storia: Junior Cesar è nettamente meglio, e nelle partite del Maracana è una furia. Tecnicamente in Europa ci starebbe alla grande, il problema è sempre lo stesso di adattamento e annessi e connessi. Cmq, il Flu di elementi intressanti e giovani ne possiede non pochi: Thiago Silva è veramente un bel giocatore (forse più bello che grande), al di là delle amnesie di questo match. Su Arouca e Cicero un minimo di attenzione lo riserverei.

Carlo Pizzigoni ha detto...

Aggiungo Vale, coordinato e organizzato sì, ma la parola "audace" il gioco della Liga proprio non lo definirei, specie per il numero di giocatori che accompagnano l'azione. Ecco, sfumato Guerron, questo Bolanos, non interessa proprio nessuno? Mah...
Ocio però al ritorno, mi sa che di sorprese ce ne saranno ancora.