C’era un’aspettativa febbrile in Belgio per le prestazioni dei piccoli Diavoli Rossi all’Europeo olandese di categoria. I pessimi risultati della nazionale maggiore del resto non possono dare adito alla benché minima illusione; il tunnel è ancora lungo e luci all’orizzonte non se ne vedono. L’unica speranza resta il futuro prossimo, ed ecco allora spiegato il grande interesse attorno all’under-21. E’ stato un buon torneo quello degli uomini guidati da Jean-Francois De Sart, che è riuscito a centrare l’obiettivo minimo della qualificazione alle Olimpiadi 2008 proponendo una squadra ordinata e molto compatta, magari un po’ carente di fantasia, capace però di lottare fino in fondo, come dimostrato dalla vittoria su Israele (1-0) ottenuta a una manciata di minuti dal termine dopo aver disputato buona parte della gara in dieci uomini (espulsione di Fellaini per doppia ammonizione dopo un quarto d’ora di gioco). Lo 0-2 contro
Portiere. Logan Bailly è un po’ come una cometa, emana bagliori accecanti ma poi si dissolve nell’oblio dell’oscurità. La parola chiave per sbloccare la sua carriera è continuità; ha carisma, è deciso nelle uscite e sicuro negli interventi, poi però al momento sbagliato arriva la mezza-papera (l’errore sulla punizione di Drenthe che è valso il momentaneo 2-1 dell’Olanda) che rischia di compromettere tutto. Restiamo in fiducia attesa.
Difesa. Un uomo su tutti, Nicolas Lombaerts, a guidare il reparto arretrato con la sapienza del veterano. Fisicità e buon senso della posizione, è pronto per fare le valigie da Gand per approdare ad una realtà maggiormente competitiva. Accanto a lui si sono alternati Thomas Vermaelen, Laurent Ciman e Jan Vertonghen; il migliore è stato quest’ultimo, un mastino rognoso che non ha lasciato respiro all’avversario di turno, sia quando è stato schierato in mediana sia al centro della difesa. Dopo il prestito all’Rkc Waalwijk l’Ajax farebbe bene a non allontanarlo nuovamente da Amsterdam, uno tipo così da Edgar Davids può imparare parecchio. Detto di un Ciman deludente nonché scientificamente in ritardo in ogni chiusura e di un Vermaelen discreto ma con poca personalità (solito problema, nella Eredivisie gioca bene finché ha Stam da parte, qui ha trovato in Lombaerts un bel sostegno), passiamo alle fasce. Sulla destra bene Sepp De Roover, nemmeno considerato titolare alla vigilia, che ha confermato gli ottimi progressi mostrati nel corso della stagione appena conclusa con lo Sparta Rotterdam; gioca un calcio pulito e tatticamente disciplinato, rappresenta la semplicità al potere. A sinistra invece ci si attendeva qualcosa di più da Sebastien Pocognoli, che ha però nobilitato il suo torneo siglando la rete qualificazione (con la complicità del portiere oranje Vermeer) contro l’Olanda.
Centrocampo. Tutti aspettavano le invenzioni di capitan Maarten Martens, che però sono arrivate col contagocce. Le 61 partite stagionali (e l’infortunio prima della semifinale con i serbi) che il ragazzo aveva sul groppone evidentemente hanno pesato più del previsto. Un problema, quello della stanchezza, che non poteva invece assolutamente lamentare Anthony Vanden Borre, spettatore non pagante per almeno metà Jupiler League (dove a un certo punto l’Anderlecht lo ha messo addirittura fuori rosa), vivace e tonico durante l’Europeo. De Smet gli ha dato piena fiducia facendolo giocare nelle posizioni che più gradisce, ovvero esterno-interno destro di centrocampo (dipende se il modulo adottato era un 4-5-1 o un 4-3-3), ed è stato ripagato con prestazioni all’altezza della fama di baby-talento. Deve migliorare la freddezza nell’ultimo passaggio, per il resto ci siamo. Parere positivo anche per Marouane Fellaini, gigante dalla leve lunghe ottimo nell’esordio contro il Portogallo e ingiustamente espulso contro Israele. Un bel frangiflutti davanti alla difesa che poteva cambiare il torneo dei Diavoli Rossi quando ha girato alto in piena area un traversone di De Mul; due minuti dopo i serbi sono passati in vantaggio. Bene anche Jonathan Blondel, annegato quest’anno nella stagione-no del Bruges, ricomparso sui livelli abituali in Olanda. Un altro che, come Vertonghen, gioca quasi da invasato (contro l’Olanda il cartellino giallo è arrivato dopo cinque secondi) senza per questo avere i piedi da fabbro ferraio. Sufficienti infine Faris Haroun e Killian Overmeire.
Attacco. Gioca nel Lille e in Francia lo chiamano, esagerando, Le Ronaldo des pauvres, ma Kevin Mirallas è stato, dopo Lombaerts, il miglior belga del torneo. Rapido, tecnico, sa far reparto da solo e lotta su ogni pallone. Ha deciso con caparbietà l’incontro con Israele, ha colpito nuovamente contro l’Olanda, è stato lasciato troppo solo contro
*Belgio-Portogallo 0-0. Formazione (4-5-1): Bailly; De Roover, Lombaerts, Vermaelen, Pocognoli; Vanden Borre (Overmeire), Fellaini, Martens (Haroun), Vertonghen, Blondel (De Mul); Mirallas.
*Belgio-Isreale 1-0. Formazione (4-5-1): Bailly; De Roover, Lombaerts, Vermaelen, Pocognoli; Vanden Borre (Overmeire), Fellaini, Martens (Haroun), Vertonghen, Blondel: Mirallas (De Setter). Reti: Mirallas
*Belgio-Olanda 2-2. Formazione (4-3-3): Bailly; De Roover, Ciman, Lombaerts, Pocognoli (Mulemo); Vanden Borre (Blondel), Overmeire, Haroun; De Mul (Witsel), Mirallas, Martens. Reti: Mirallas, Pocognoli.
*Belgio-Serbia 0-2. Formazione (4-3-3): Bailly; De Roover, Lombaerts, Vertonghen, Pocognoli (Martens); Fellaini, Haroun, Blondel; Vanden Borre, Mirallas, De Mul (De Smet).
ALEC CORDOLCINI
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