05 febbraio 2007

[recap] Psv Eindhoven - Az Alkmaar 2-3

Ognuno ha le sue idee su squadre, tattiche e giocatori, ma se c’è una cosa innegabile riguardo all’Az Alkmaar di questi ultimi anni (diciamo a partire da quello dell’era Adriaanse) è che con loro allo stadio ci si diverte, sempre, perché si vede del buon calcio. Non hanno ancora vinto nulla perché gli manca il cinismo della grande squadra, e soffrono le grandi sfide. Questione di maturità; difficile capire se con la vittoria sul campo del Psv questa sia stata raggiunta, ma indubbiamente è stato compiuto un notevole passo avanti. Il primo tempo ha rispecchiato vecchi copioni; Az contratto, quasi intimorito di fronte all’avversario, e alla fine il prolungato possesso premia il Psv, in vantaggio grazie all’asse Culina-Cocu-Farfàn. Se c’è una cosa che l’Az non deve fare è attendere gli avversari, non è nel suo dna, e le recenti defezioni nel reparto arretrato (quanto manca Joris Matijsen, uno dei pochi che si sta salvando nel naufragio-Amburgo in Bundesliga) hanno reso ancora più evidente il vero tallone d’Achille della squadra. Poi Van Gaal, un grande allenatore che nel corso del tempo ha mostrato una flessibilità tattica impensabile solo qualche anno fa (con l’Az ha abbandonato il dogma del 4-3-3 per proporre un 4-4-2 modellato sulle caratteristiche degli elementi a disposizione), ha corretto la prudente impostazione iniziale e la partita è cambiata. Fuori l’acerbo Donk e lo spento Opdam (non ha la velocità per fare l’esterno di sinistra a centrocampo) e dentro due ali vere quali Jenner e Boukhari, quindi, dopo il 2-2 firmato da Cocu, fuori il trequartista Martens per Koevermans, che ha segnato il gol partita, confermandosi la versione olandese di Christian Riganò, ovvero un attaccante sbocciato tardi ma che ai livelli più alti ci sa stare, eccome. Negli ultimi venti minuti l’Az, sul campo della capolista e con il punteggio in parità, schierava tre punte e due esterni di spiccate propensioni offensive, in una sorta di 4-1-1-4. Un azzardo che ha pagato anche grazie a un pizzico di fortuna; ma è giusto che la dea bendata sorrida a squadre che giocano con una simile filosofia. Due nomi su tutti: Tim de Cler, uno stantuffo sulla fascia sinistra e una bella alternativa per chi è stufo di vedere in maglia oranje Van Bronckhorst, e Mendes da Silva, uomo-ovunque, jolly che sa ricoprire, e bene, qualsiasi posizione in difesa e a centrocampo. Psv alla seconda sconfitta consecutiva, ma ci può stare; la squadra non è in crisi e gioca pure bene, anche se stavolta sia Alex che Gomes non hanno sfornato le solite prestazioni super (del resto sono esseri umani pure loro). Il periodo-no può essere tranquillamente superato, soprattutto se Koeman spostasse nuovamente Salcido al centro (Da Costa per ora non offre adeguate garanzie, vedremo il neo-acquisto Alcides…), anche se poi sulla sinistra il ballottaggio sarebbe tra Reiziger e Lamey, ovvero come scegliere tra mal di pancia e mal di testa. Dalla cintola in su però il Psv può far male a chiunque.
PS complimenti vivissimi a Sportitalia, che per l’ennesima volta ha mandato in onda l’incontro di Eredivisie, in questo caso Ajax-Feyenoord, in orario diverso da quanto indicato nel palinsesto. Evidentemente lo scarso rispetto per il telespettatore non è una prerogativa Rai e Mediaset…

Psv Eindhoven (4-4-2): Gomes; Kromkamp, Alex (Kluivert 90’), Da Costa (Alcides 56’), Salcido; Culina (Vayrynen 77’). Mendez, Simons, Cocu; Konè, Farfàn.

Az Alkmaar (4-4-2): Sinouh; Steinsson, Donk (Jenner 46’), Jaliens, De Cler; De Zeeuw, Mendes da Silva, Martens (Koevermans 71’), Opdam (Boukhari 46’); Arveladze, Dembele.

Marcatori: Farfàn 20’, Dembele 50’, Jenner 62’, Cocu 65’, Koevermans 88’.

Philips Stadion – Eindhoven, 03 febbraio 2007

ALEC CORDOLCINI
Guerin Sportivo

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Gran análisis del PSV - AZ. Justo quería encontrar un análisis de este tipo para los que no vimos el partido. Miro pocos partidos, pero me gusta mucho ver el fútbol holandés y al Barça porque expresen una manera diferente de entender el juego. Y es la q más me gusta y atrae.

Saludos desde Argentina!. Me gustaria seguir en contacto : matiasmanna@hotmail.com

Dejo blog sobre Pep Guardiola http://paradigmaguardiola.blogspot.com

valentino tola ha detto...

Peccato, mi interessava molto di più questa partita rispetto ad Ajax-Feyenoord, e non l' hanno trasmessa.
L' AZ purtroppo lo fanno vedere poco, l' ho visto solo contro Feyenoord e Ajax, e a parte il complesso di inferiorità che ogni tanto affiora contro le altre grandi e la difesa mediocre, mi sembra una squadra divertente e tatticamente interessantissima, sicuramente la più "totale" delle squadre di testa, grazie al genio di Van Gaal e alla versatilità degli Opdam, De Zeeuw e Mendes da Silva (ma anche Martens che è una specie di Litmanen dei poverissimi, fa sia il centrocampista che il centravanti aggiunto).

Proprio su Mendes da Silva volevo spendere due parole: l' ho visto ancora poche volte, ma era da tempo che un giocatore non mi impressionava in questa maniera: versatile, forte fisicamente, veloce, resistente, con ottime doti di palleggio e anche percussioni a sorpresa nell' area avversaria.
Non mi lancio in paragoni arditi (probabilmente hai capito chi secondo me potrebbe ricordare...), per cui chiedoa te che le conosci meglio se non sto forse esagerando.

De Cler non mi entusiasma, perchè non direttamente Emanuelson al posto di Van Bronckhorst? (l' altra fascia, la destra, non mi sembra invece coperta benissimo)

Anonimo ha detto...

Per Matias
Az=Barcellona. Come filosofia mi trovi d'accordo, poi è chiaro che a livello tecnico e economico non ci sia paragone. Ma sono entrambe squadre che scendono in campo per giocare a calcio.

Pe Valentino
Già quando giocava nel Nac Breda Mendes da Silva mostrava qualità non indifferenti, il problema era la mediocrità che aveva attorno. L'Az è stato un bel test, finora superato pienamente. Da questa punto di vista l'incontro con Van Gaal, che in fatto di valorizzazione del talento non è secondo a nessuno, è risultato provvdienziale. Ho visto il suo esordio in nazionale ieri contro la Russia: da 7 in pagella (ok, era un'amichevole, però meglio partire bene, visto che nel centrocampo oranje la concorrenza è tanta). Conclusione: per me non esageri.
Martens ha qualità, lo aspetto al varco all'Europeo under-21 del prossimo giugno per valutarlo fuori dal contesto AZ. De Zeeuw è un pò in calo, apprezzo molto Schaars, versione meno isterica di Wesley Sneijder, peccato per l'infortunio che lo ha appiedato.

Tra De Cler ed Emanuelson scelgo il secondo senza ombra di dubbio, il mio era un discorso legato al fattore esperienza. L'Olanda ne ha poca, come ha ammesso Van Basten? Scegliamo allora elementi, anche poco conosciuti, che hanno ancora qualcosa da dare. De Cler è al culmine della sua parabola agonistica; è giusto sfruttarlo.

La fascia destra è piuttosto triste, Kromkamp due anni fa ha illuso parecchia gente, ma di meglio per ora non c'è nessuno. Heitinga sta giocando bene con l'Ajax (era ora, dopo due stagioni pessime) ma non è un terzino detsro, De Jong è sempre rotto, Tiendalli e Buijs hanno deluso. Discreto Bandjar dell'Excelsior, però...ancora un pò e si pesca dalla Eerste Divisie

valentino tola ha detto...

Son contento che Mendes da Silva abbia esordito bene, è un tipo di giocatore che è mancato all' Olanda senza centrale fisso degli ultimi mondiali, fatto questo che secondo me ha limitato parecchio Sneijder, costretto a diluire un po' troppo la sua presenza senza potersi concentrare sulle zone di campo dove si trova più a suo agio.

Anonimo ha detto...

Se non avesse un carattere così isterico Sneijder potrebbe diventare un grandissimo....ha corsa, tecnica, visione di gioco, vede ottimamente la porta e sa anche giocare in copertura....ma prende troppi cartellini, spesso per troppa foga, e se un allenatore non gli va a genio, lo manda a quel paese senza troppi complimenti. Magari a Barcellona, la sua meta ideale, si calmerebbe un pò, anche se non mi sembra proprio il club dove regni il pugno di ferro