Tre partite, tre moduli diversi (3-4-3, 4-3-3, 4-4-2); verrebbe quasi da credere ai critici in servizio permanente che vedono in Erwin Koeman un allenatore un po’ sopravvalutato. Con il trio d’attacco Castelen-Kuijt-Kalou lo scorso campionato la formazione era praticamente fatta; oggi, infortunato il primo, ceduti in Premiership gli altri due, è necessario inventare, organizzare, proporre, tutte attività che nel confuso Feyenoord di inizio stagione si intravedono a malapena. Vero è che, e bisogna ammetterlo nel rispetto di un personaggio comunque serio come Koeman, il mercato ha portato tanti soldatini diligenti (Lucius, Kolkka, Huysegems, Charisteas, Tiendalli, Buijs, quest’ultimi comunque elementi di buon valore), nessuno però in grado di accendere la miccia, e così anche il 4-1 rifilato nel derby allo Sparta lascia parecchie perplessità. Può sembrare una provocazione per chi non ha visto l’incontro, ma sul piano del gioco gli Spartaans hanno prevalso, ingabbiando con i dinamici Obodai e Medunjanin il legnoso centrocampo del Feyenoord (ma quanto si sta involvendo De Guzman?) e mostrando una fluidità di manovra che solamente il livello piuttosto modesto della squadra ha impedito di concretizzare una bella rimonta dopo il doppio svantaggio iniziale firmato da Nicky Hofs. Poi l’affrettata espulsione di Gudde a inizio ripresa e il rigore del 3-1 per il Feyenoord pressochè regalato hanno fatto il resto, e non è che nonno Anastasiou, non un fenomeno già negli anni d’oro a Kerkrade nel Roda, possa fare miracoli, ma l’impressione, già confermata dalla prima di campionato in trasferta a Groningen, rimane quella di un Feyenoord in netta difficoltà tattica e organizzativa di fronte ad avversari di livello un po’ più alto di quelli dello Sparta. Note positive? Hofs, in luna giusta (e quando si impegna ricava dal suo sinistro colpi mirabili), e il terzino sinistro Royston Drenthe, un classe 87 destinato a diventare l’Emanuelson di Rotterdam, meno tecnico ma più potente. Infine Charisteas; lungi dall’infierire su un giocatore al suo esordio con una nuova maglia, ma nel 4-4-2 che Koeman gli ha disegnato attorno (scelta quasi obbligata, vista la negativa esperienza all’Ajax come prima punta nel tridente) non è riuscito a incidere. Ma in alternativa al greco c’è solamente il 36enne Pierre van Hooijdonk, in declino da ormai un paio di stagioni (nemmeno le punizioni, il suo fiore all’occhiello, gli entrano più). Poi non bisogna sorprendersi se i tifosi organizzano sit-in di protesta fuori dal civico 3 di Zandvlietplein, la sede del club…
Sparta (4-3-3): Ponk; De Roover, Gudde, Schenkel, Polak; Rose (Kaita 77), Obodai, Medunjanin; Oost, Anastasiou, D. van Dijk (Bouaouzan 62).
Feyenoord (4-4-2): Timmer; Tiendalli (Saidi 68), Bahia, Greene, Drenthe; Buijs, Hofs (Pardo 70), Lucius, De Guzman; Charisteas, Huysegems (Boussaboun 62).
Marcatori: Hofs 10, Hofs 14, Anastasiou 17 rig, Lucius 85 rig, Boussaboun 88
Sparta-Stadion – Rotterdam, 10 settembre 2006
ALEC CORDOLCINI, Guerin Sportivo
2 commenti:
Una domanda: ma Medunjanin è quello dell' AZ? Se sì, è in prestito, vero? E' un giocatore piuttosto interessante.
Esatto, è in prestito per un anno, e all'Az non avrebbe trovato spazio a metà campo tra altri due emergenti come Demy De Zeeuw e Stijn Schaars. Un giocatore comunque da seguire...
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