Eliminato tra le polemiche in Libertadores dal River di Passarella, il Corinthians gioca oggi il classico con il San Paolo. Aria tesissima. Ieri scrivevo su Tuttosport:
Sono rimasti a lungo negli spogliatoio i giocatori del Corinthians dopo la sconfitta casalinga con il River Plate dell’ex Passarella (3-1) che segna l’uscita agli ottavi dalla Libertadores. Fuori, le intemperanze dell’esasperata tifoseria del Timão, deflagrate già all’85’ dell’incontro, quando l’intervento della Polizia aveva consigliato la sospensione del match all’arbitro Carlos Chandía. Principale bersaglio dei Gaviões da Fiel, la torcida più calda del Brasile, l’iraniano Kia Joorabchian, responsabile in Brasile del MSI, il fondo di investimento che gestisce il Corinthians e che farebbe capo al chiacchierato miliardario russo Boris Berezovsky. Protagonisti di campagne acquisti da sogno, pare già pronto a smobilitare in vista anche della scontata squalifica che priverebbe il Timão di una visibilità internazionale. Il cartello “vendesi”, nonostante le smentite di Kia, che a San Paolo ci deve pur vivere, si appende sul diamante più prezioso: Carlos Tevez, il giocatore strappato al Boca a suon di miliardi e divenuto dal primo giorno idolo della tifoseria paulista. Per vederlo, ieri notte si è spostato fino a San Paolo, José Mourinho, anche per le evidenti affinità tra il suo Chelsea e il Corinthians russo. Il portoghese nega qualunque interesse per l’asso argentino, ma la curiosità di vedere dal vivo il match non può giustificarsi con l’aggiornamento professionale. Decisivo all’andata con un fantastico gol, Carlitos ha continuato a lottare per tutta la partita cercando di elemosinare palloni per qualche giocata che una squadra ricca sì di talenti (da Nilmar a Carlos Alberto, ex Porto, Mascherano era squalificato) ma sostanzialmente senza allenatore (Ademar Braga fu assunto come “traghettatore” e non può avere credibilità) non poteva regalargli. Qualche giorno prima, in un’intervista poi corretta su suggerimento superiore aveva parlato di un suo prossimo futuro in Europa, dopo i Mondiali. Se il Chelsea passa, qualche squadra italiana può certo inserirsi: la maturazione di Tevez è avvenuta ed è prontissimo per una grande, mentalmente, tecnicamente e fisicamente. Nel bailamme ingestibile e non gestito del Corinthians ci sono però una serie di giovani giocatori che, vista la mala parata, potrebbero salutare Parque São Jorge. Quello più sottotraccia è Dyego Coelho (1983), terzino di buona corsa e dal destro spaventoso, mentre deve decidersi a esplodere Marcelo Mattos (1984), giovane centrocampista di qualità e quantità, ex São Caetano: forse qui troppo simile a Mascherano, possiede maggiori doti di passatore che un nuovo allenatore, al Corinthians o altrove, dovrà rendere più visibili.
2 commenti:
Força Arsenal
Inaugurado el Estadio Alfredo di Stefano del Real Madrid- Castilla, en Valdebebas.
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