Molto curioso mi metto davanti al video per osservare l'evoluzione di questi due nuovi universi calcistici e mi accorgo che ci vogliono pochi minuti per notare la differenza di una squadra in passato allenata da Hiddink e una in passato allenata da Milutinovic. Scherzi a parte, (ma nemmeno tanto, quando una federazione mette sotto contratto un allenatore deve tenere conto anche di quello che lascerà al Paese), onore e merito a Graham Arnold, CT dei Socceroos: si nota che il tecnico australiano è un tipo che il calcio moderno lo conosce, lo studia, lo applica. Nell'Australia ci sono alcuni medio-buoni giocatori e il resto non sono certo fuoriclasse, ma la manovra la gestiscono davvero alla grande. C'è movimento cordinato, il pallone scorre fluido, ogni giocatore sa cosa fare, riconosce le situzioni, aiuta il compagno. Il livello tecnico non è eccelso ma quello tattico e strategico sì. In più, bell'esordio tra i Socceroos di Carl Valeri, ex primavera Inter, ora nel Grosseto vincente di Cuccureddu. Deve sostituire Grella davanti alla difesa a 3 e lo fa con misura e personalità. Sostanzialmente, gli australiani giocano un 3331, con la creazione continua sul campo di visibili rombi che si allungano o si appiattiscono secondo le necessità del momento, adeguandosi alla palla e agli avversari. Il controllo del gioco rimane degli oceanici, specie nella prima parte del match dove anche Viduka, unica punta, con Bresciano a sinistra, Sterjovski a destra e Holman dietro, ha vita facile in mezzo ai centrali cinesi. Manca forse un po' di profondità nel gioco, e il grande volume di gioco spesso non si concretizzaa nel tabellino più importante, però è chiara la scelta di controllare la partita in questo modo: dato il livello medio, con altre formazioni andrebbero decisamente sotto.
La Cina è oltre il vergognoso. Una squadra senza capo né coda. Non si capisce cosa vogliano fare, hanno una paura clamorosa del pressing organizzato dagli australiani, tanto che ciclicamente scagliano il pallone in avanti senza pensarci troppo. Tatticamente ancora alle aste, non ci mettono nemmeno quel quid di cattiveria: non esiste che Viduka non venga mai anticipato. Il pubblico, si gioca a Guangzhou, segue con calore e partecipazione la squadra, non smette di incitarla e si esalta nell'ultima frazione della partita quando l'Australia molla un po' la partita e i cinesi attaccano a testa bassa. Con il potenziale umano a disposizione credo che i cinesi debbano pretendere dai propri dirigenti e tecnici qualcosa, anzi molto di più di questi spettacoli.
China 0
Australia 2 (Brett Holman 8’, Marco Bresciano 28’)
AUSTRALIA Mark Schwarzer, Patrick Kisnorbo, Lucas Neill, Shane Steffanuto (Jade North 66’), Luke Wilkshire, Carl Valeri (Jacob Burns 90’), Michael Beauchamp, Mile Sterjovski (Simon Colosimo 85’),Brett Holman (Archie Thompson 69’, )Marco Bresciano (Nick Carle 80’), Mark Viduka (Scott McDonald 76’)
5 commenti:
L'Australia si è qualificata al Mondiale per meriti propri, non solo di Hiddink, che ora cercherà di ripetere l'impresa sulla panchina della Russia, questo significa che la squadra c'è. La Cina non è propriamente un paese calcistico e, quando parli del grande potenziale umano hai ragione, ma al massimo la Cina potrebbe fare una squadra con altezza media 170 cm e peso medio 60 kg, giocatori con il fisico più adatto al ping-pong che al calcio.
Già, si nota proprio quando una squadra è stata allenata da Hiddink. Vale anche per la Corea, peccato però che dopo Hiddink sia arrivato Advocaat...
In Cina son più di un miliardo, non saranno mica tutti lillipuzziani, in fondo Yao Ming non è lituano...
Io amo Carl Valeri...
X IO AMO CARL VALERI: e lui ama te?
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