10 marzo 2007

[figura] Fabrizio Miccoli


“Mi Mi Miccoli!” Non c’è nessun altro coro tra quelli preparati dai tifosi del Benfica che coinvolge più di questo. Si può vincere o perdere, ma il gusto per la giocata entusiasma sempre, fa bene al cuore e non lascia indifferente nessuno. Men che meno un pubblico che, anche se in un’altra era glaciale, dominava in Europa e nel Mondo e nel referto poteva fregiarsi del nome di Eusebio.

Fabrizio Miccoli è tornato in prima pagina. Schierato titolare, segna i due gol decisivi nella sfida col Nacional che tiene vive le speranze di titolo delle Aquile ed è di nuovo Miccoli –mania.

Arrivato lo scorso anno a Lisbona il “Romario del Salento” è diventato subito “o pequeno bombardeiro” per il pubblico del Da Luz, ultimamente abituato a prestipedatori di inferiore lignaggio, e l’amore è scoccato subito. La barriera della lingua, inizialmente ostica per chiunque (i portoghesi fanno fatica ad essere compresi anche dagli altri stati che parlano, o dovrebbero parlare, il loro stesso idioma), non ha infreddolito l’affetto degli “adeptos” che, anzi, si sono innamorati subito della mimica facciale del giocatore di Nardò. Sempre pronto a scherzare fuori dal campo, Fabrizio fa davvero fatica a farsi qualche nemico nella ventosa Lisbona e in quella metà (e forse più) di Paese che ama il biancorosso.

Primo anno di ambientamento con un tecnico di nome ma non di livello come Ronald Koeman e una squadra che andava a strappi: Miccoli ha fatto il suo. Il secondo anno in Portogallo, questo, dopo che in estate le casse deserte del club della capitale lusitana non hanno nemmeno scalfito la volontà dei dirigenti della Juventus, ancora proprietaria in toto del cartellino del giocatore, potrebbe finalmente farlo tornare a brillare come un tempo. Un tempo colorato d’azzurro.

Il Benfica ha finalmente un allenatore che sta cercando di costruire un progetto, Fernando Santos, reduce da una bella stagione in Grecia dove ha portato l’AEK Atene fino alla qualificazione in Champions’ , ma soprattutto protagonista in passato della costruzione di quel Porto che poi con Mourinho avrebbe vinto tutto in Europa. Ancora oggi, uno degli uomini chiave di quel successo, Deco, ora approdato a lidi ancora più prestigiosi (e portato in Europa proprio dal Benfica), non dimentica il lavoro di Fernando Santos e, anzi, non manca di ricordare quanto sia stato decisivo l’incontro con il tecnico lisboeta.

Infaticabile lavoratore sul campo, ottimo stratega, “o Engenheiro”, come viene chiamato, sa che proprio Miccoli può regalare alla squadra biancorossa il salto di qualità decisivo. La querelle sul peso ha in alcune occasioni suscitato perplessità all’interno della società e forse infastidito l’allenatore che però ha sempre tenuto a sottolineare il buon rapporto col giocatore salentino. Il problema sono sempre stati gli infortuni muscolari: l’impossibilità di allenarsi con continuità è l’effetto non già la causa, come sostenuto da alcuni osservatori, del problema del peso, che però il talento meridionale ha sempre sostenuto assestarsi su un paio di chili in più. Questo leit motiv degli infortuni in Casa Benfica è un discorso che coinvolge ciclicamente anche l’altro elemento tecnico della squadra, Rui Costa, figliol prodigo tornato finalmente a casa, ma continuamente colpito da malanni.

Eletto miglior giocatore della partita contro il Nacional, Miccoli, con un portoghese senza inciampi, in un’intervista concessa alla tivù, ha tenuto a ribadire che le cose vanno sempre meglio e che la condizione fisica è in continua crescita. Proprio adesso che cominciano i mesi della verità. Usciti inopinatamente dalla Champions’ League, in un girone alla portata dei benfiquistas, con l’inarrivabile Manchester United, ma anche con Celtic e Fc Copenaghen, l’Europa, anche se quella meno luccicante, rimane alla portata degli uomini di Fernando Santos, che non ha nascosto le proprie ambizioni in Coppa Uefa. E poi c’è il campionato ancora tutto da giocare con il distacco dalla capolista Porto decisamente rimediabile. C’è bisogno di Miccoli: staff tecnico e società lo riconoscono, il pubblico non vede l’ora di ripartire col ritornello. Una cosa, però: a Torino stanno cominciando ad affinare l’orecchio e se il volume diventa veramente alto, Miccoli potrebbe salutare il suo amato mare. Lo attende un costume bianco e nero.

CARLO PIZZIGONI

Fonte: Guerin Sportivo

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