Ci crede, Leandro Grimi. Le perplessità, sorte in Argentina per la firma del contratto che lega il Milan al giovane giocatore nato nella provincia di Santa Fé, scivolano addosso alle spalle belle larghe di Leandro. Anzi: "Voglio diventare il nuovo Maldini" è stata la sua prima dichiarazione ai tifosi rossoneri: ingenua, certo, ma che contiene forse quella sfrontezza necessaria per affermarsi. La fiducia e la voglia di arrivare, in aggiunta a un grande fisico (e a un passaporto comunitario) sono le caratteristiche più riconosciute al difensore argentino. Ne avrà gran bisogno in Italia. I mugugni dei media argentini, addirittura le risate di molti tifosi del Racing Avellaneda, certificano un torneo Apertura, appena concluso, in cui Grimi non ha certo brillato. Giova però ricordare le oggettive difficoltá in cui naviga la scialuppa poco sicura dell'Academia, nomignolo che il Racing si porta dietro da quando la squadra di Avellaneda mostrava un super futbol, oggi assolutamente scomparso al "Cilindro", lo stadio del club. Diego Simeone arrivava dall'Europa per concludere la sua carriera nella squadra di cui è sempre stato tifoso: con la situazione che precipitava la proprietà del club gli affidava il ruolo di tecnico e gli chiedeva di salvare il salvabile. Detto, fatto. Però, all'inizio del torneo Apertura, Fernando De Tomaso,
titolare della Blanquiceleste, società che gestisce il club, voleva un programma a più ampio respiro e un tecnico con maggiore esperienza. "Il Cholo sarà sempre un nostro idolo - diceva De Tomaso - ma ora abbiamo bisogno di maggiore esperienza: abbiamo firmato Reinaldo Merlo" Mentre Simeone, finito sulla panchina dell'Estudiantes, contendeva e poi scippava il titolo al Boca, il Racing, partito bene grazie alla buona forma di Facundo Sava, si spegneva lentamente,
ruminando un calcio sempre meno propositivo. Una società intermediaria, intanto, aveva acquistato per circa 800 mila dollari il cartellino di Leandro Grimi dall'Huracan, club caduto in B Nacional, per proporlo nella massima divisione: pratica sempre più comune in
Sudamerica. Non convincendo troppo l'Independiente, squadra di maggiore prospettiva, il giovane classe 1985 si era accasato dagli acerrimi rivali del Racing. Difensore esterno di stazza, corsa bella e coordinata, sinistro di buona potenza ma non educatissimo, bene nel
gioco aereo, da Grimi ci si aspettava molto di più nei sei mesi al "Cilindro": qualche amnesia difensiva di troppo, e una spinta che non poteva essere continua in una squadra che giocava essenzialmente di rimessa. Un gol trovato intervenendo in mischia nella partita con il Banfield e un clamoroso palo contro l'Estudiantes (col destro e sempre sullo sviluppo di un calcio di punizione), match in cui l'Academia ha subito tutta la partita, è troppo poco rispetto alle credenziali che giungevano da Parque de los Patricios. Nel quartier generale dell'Huracan, infatti, si favoleggiava di un giocatore pronto al salto definitivo nell'élite del calcio che conta, in Patria: si parlava di un difensore completo (ha giocato anche in una difesa a tre, col "Turco" Antonio Mohamed sulla panchina del Globo) e di un'ottima confidenza con il gol: 10 segnature in 65 partite, niente male per un difensore, per giunta così giovane. Agli emissari del Milan,
evidentemente, è rimasto negli occhi quel giocatore, quel potenziale e sono pronti a scommetterci due milioni di euro di costo del cartellino. A Milanello vogliono riaccendere quella scommessa: la risposta definitiva, a fine stagione.
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Guerin Sportivo
2 commenti:
Ha scritto Zunino sul Guerin Sportivo: Maldini-Serginho-Jankulovski-Grimi, l'involuzione della specie. Cosa ne pensi? Anche dalla tua presentazione non mi sembra ci troviamo di fronte ad un giocatore cha farà sfracelli...
E' una scommessa. IO, che ho come unico riferimento le partite che ha giocato col Racing, avrei dirottato l'interesse altrove, e di corsa. C'è chi invece parla di apparizioni pregevoli nell'Huracan. Lì l'hanno visto quegli investitori che hanno rilevato il suo cartellino e poi l'hanno girato al RAcing con l'idea futura dell'Europa. Certo, forse il Milan non lo sognavano nemmeno loro, non so. La cosa che più mi rattrista sono certi commenti che ho letto dai giornali italiani su di lui, certamente di gente che non l'ha mai visto giocare.
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