Grande partita del Guadalajara, che si mette mezza finale del campionato messicano in tasca, e con pieno merito. Las Chivas affronta gli eterni rivali dell'América nella semi più equlibrata e di maggior fascino. Toluca e Pachuca si incontrano per l'altro posto al sole in un Messico politicamente e socialmente sempre più diviso dopo le elezioni politiche e la rivolta di Oaxaca. Allo stadio Jalisco la voglia di calcio è tanta, come da tradizione nella "Perla dell'Occidente". I biancorossi, la squadra formata esclusivamente da messicani (per scelta), ritrova gli antichi equilibri col 3412, col genio del Bofo Bautista dietro le due punte di movimento Omar Bravo e Medina, fondamentali anche nella fase di non possesso. Il costante movimento di tutta la squadra del Chepo De la Torre ricorda i bei tempi de las Chivas e, dopo i primi minuti in cui alcune escursioni delle Aquile di Città del Messico fanno correre qualche brivido alla linea a tre difensiva retta dal centrale Reynoso e in cui fa un figurone el Maza Rodrìguez, la partita la prende in mano il Rebaño Sagrado. Guadagna campo, così che non si deve ricercare l'apertura immediatamente sulle punte o sull'enganche Bautista, che invece entra nel vivo molto più spesso faccia alla porta. Fondamentali gli esterni, con il sempre utilissimo Moncho Morales e il suo favoloso sinistro che aprirà le marcature a seguito di un rigore nel secondo tempo. Il Guadalajara merita però già nella prima frazione: diverse le occasioni, una clamorosa di Omar Bravo che se aggiustasse anche la mira sarebbe nell'élite del calcio mondiale. Il 442 spurio dell'América, con Blanco che parte dall'estrema sinistra, si spegne lentamente e vive di qualche sprazzo di Cabañas e della costante sovrapposizione sulla destra del Gringo Castro: è necessario cambiare. Al debutto della ripresa il Piojo Lopez è immediatamente gettato nella mischia in luogo di uno spento Vuoso:i gialli si ricostruiscono con un 4321, con Cuauhtémoc Blanco e l'ex Lazio e Valencia dietro al centravanti paraguayo, ma la di linearità di gioco è definitivamente persa e si attendono giocate singole che non arrivano. Un errore sulla linea laterale di Villa lancia erroneamente il Bofo in area che viene stesoda Castro: rigore, con qualche dubbio sul primo movimento di Bautista che pare ai limiti del fallo nei confronti del difensore dell'América. 1-0. Passano pochi minuti, Tena, allenatore degli ospiti, richiama in panca Blanco (polemiche in arrivo...) per inserire Cuevas e cercare di impostare un 343: arriva la seconda mazzata: un centro del Bofo pesca Bravo che anticipa bene la difesa statica dei gialli e mette dentro di testa. Delirio allo Jalisco ma l'América finalmente si scuote e sale in cattedra Oswaldo, portiere davvero troppo poco noto (in Europa) in relazione alle sue capacità: prima neutralizza alla grande un diagonale di Cabañas poi ottiene la qualifica di "figura del partido" quando para in bello stile un rigore, ancora più dubbio di quello concesso ai padroni di casa, sempre calciato dall'attaccante del Paraguay che trova il portiere della nazionale messicana anche sulla ribattuta. Nel frattempo Bautista era uscito tra gli applausi del pubblico vomitando di tutto verso il suo tecnico, con più di un massaggiatore che cercava di riportarlo alla calma: se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo: al di là del bene e del male, il Bofo.
CARLO PIZZIGONI
GUADALAJARA 2 - AMERICA 0
1-0 Morales 53' su rigore
2-0 Omar Bravo 60'
Guadalajara: Oswaldo Sanchez; Magallon, Reynoso, Rodriguez; Martinez (Santana dal 79'), Araujo, Pineda, Morales (Patlan dal 72'); Bautista (Esparza dall'84'); Omar Bravo e Medina.
América: Ochoa; Castro, Davino, Ricardo Rojas, Oscar Rojas; Mosqueda (dal 79' Torres), Arguello, Villa, Blanco (dal 58' Cuevas) ; Vuoso (dal 46' Lopez), Cabanas.
Estadio "Jalisco", Guadalajara. 30 novembre 2006
Nel ritorno della semifinale finisce 0-0 all'Azteca e il Guadalajara si qualifica per la finale dove troverà il Toluca (1-1 e 1-0 col Pachuca)
3 commenti:
da un gruppo di estimatori del Bar delle Antille, affinchè il nostro blog possa assomigliarli. complimenti. Z.
http://zebracanterina.blogspot.com/
Grazie per la stima, ragazzi.
In bocca al lupo per il blog.
Abraço, Carlo
Carlo, perdonami se sfrutto il tuo spazio per una "comunicazione di servizio" (ma dal loro blog non è possibile lasciare commenti!): da juventino e da blogger, mi associo agli auguri per la zebra canterina (il Bar delle Antille è anche tra i miei preferiti). Ma è davvero possibili essere imparziali, da tifosi?
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