E' cominciato il Clausura in Argentina. Subito un match sentito ma con tanti assenti, Velez -San Lorenzo (1-1), nervoso (tra i protagonisti, naturalmente, Paolo Montero e i due tecnici). A La Plata, domina il Pincha, 4-1 in scioltezza sopra l'Instituto. Favoloso come sempre Marcelo Carrusca (non facciamolo andare in Messico!)
Lo scorso Apertura aveva sorriso al Boca. Così ne ho scritto sul Guerin Sportivo:
Un vecchio classico non passa mai di moda. Parte da una considerazione del genere il riscatto di questo finale di stagione del Boca Juniors che chiamando in panchina il sessantaduenne Alfio Basile è tornato a vincere il campionato, il primo dell’era post- Bianchi. Interrogatisi sul tecnico da scegliere dopo le infelici parentesi di Brindisi e del Chino Benitez, boicottati in primis dai califfi dello spogliatoio, molti pensavano che alla Bombonera sarebbe arrivato un tecnico della nouvelle vague argentina per rinverdire i fasti dei bosteros. Due i nomi: Julio César Falcioni e Gustavo Alfaro. E’ stato l’intervento di Diego Maradona, almeno così vuole la leggenda, quello decisivo per convincere Mauricio Macri, ormai lanciatissimo anche in politica, a puntare sul Coco. Basile, ex tecnico della Nazionale ( due Coppe America in bacheca e una sfortunata apparizione al Mondiale, quello oscuro di USA ’94 con la squalifica di Maradona) stava per chiudere la carriera in provincia, al Colon di Santa Fé, prima dello squillo giunto dalla Casa Amarilla. Pochi arzigogoli e molta sostanza, è tornato il vecchio Boca anche se in più rispetto a quello di Bianchi possiede certamente la qualità nei singoli. Immobilizzato nel 4312 classico argentino ha fatto un figurone Fernando Gago in mezzo al campo, regista davanti alla difesa, un veterano nato per errore nel 1986. Straordinario, specie nella prima parte dell’Apertura anche lo scudiero di sinistra Daniel Bilos, alla fine scoperto, e convocato, pure da Pekerman. Solito giocate sopraffine del Pocho Insúa, odiato e rimpianto all’Independiente, che dalla sua posizione di enganche (dietro le punte) ha acceso partite dal ritmo compassato. La qualifica di “Figura" della Stagione spetta però a Rodrigo Palacio. Segnalato da noi già dai tempi del Banfield, il ragazzo (1982) è migliorato partita dopo partita. La confidenza con la porta non è la sua sola caratteristica, dato che del movimento perpetuo e razionale ha beneficiato l’immortale Martín Palermo, in declino rispetto al Loco cecchino del 1998-2000, ma ancora ad alta affidabilità in “azul y oro”. L’esperienza di altri scarti europei come Ibarra e Battaglia e di guerrieri storici come il portiere Abbondanzieri e il centrale Schiavi è certamente servita nello snervante testa a testa finale col sorprendente e interessantissimo Gimnasia y Esgrima di Pedro Troglio, sopravanzati alla fine di soli tre punti. Incolore campionato per il River Plate che visti i tempi di evergreen ha sondato il terreno per un ritorno del Burrito Ortega, basterà?
CARLO PIZZIGONI
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