Iniziano i quarti di finale dell'Europeo Under 17 in Bulgaria.
Oggi si gioca Croazia-Belgio e l'imperdibile Spagna-Germania.
Domani, dopo Inghilterra-Russia tocca a Francia e Italia. Ancora
una volta l’una di fronte all’altra, come in uno spaghetti
western dall’epilogo incerto, irrisolto.
Lungo un secolo e oltre.
Dal 6-2 azzurro del 15
Maggio 1910, che segnò l’esordio assoluto della Nazionale
italiana, transalpini e giocatori del Belpaese si sono
ininterrottamente divisi gioie e dolori, shakerati in cocktail di
coincidenze ed ossessioni che straripano oltre i margini del
calcio.
Francia e Italia, insomma, è Storia.
Francia e Italia, insomma, è Storia.
A rinverdirla, domani, ci
penseranno due formazioni under 17 diverse, come tradizione vuole, ma
nate sotto un’unica stella polare: la coesione del gruppo prima del
singolo. Non mancano però le individualità, e forse qui, specie
nell'approccio offensivo, i francesi hanno più soluzioni.
I Blues di Jean-Claude
Giuntini fin qui non hanno fatto sconti, travolgendo la Scozia (5-0)
e domando con relativa tranquillità i pari età russi e greci.
Boutobba, pupillo del
Loco Bielsa a Marsiglia ( ha già esordito coi grandi) è uno degli
indiziati per la vittoria del Golden Player, e gioca al fianco di
compagni che hanno dimostrato di saper gestire le proprie risorse
fisiche (dal centrale difensivo Mamadou Doucoure all’istinto del
centravanti Nanitamo Ikone, autore di un raffinato gol di tacco) che
sono quasi illimitate, e mentali, grazie ad una tenuta di gara
accorta tatticamente, senza legare la propria sorte nel possesso
palla o nel gioco di rimessa esasperato.
Sotto questo aspetto l’Italia, invece, ha fatto più fatica.
Sotto questo aspetto l’Italia, invece, ha fatto più fatica.
Muscoli poco sciolti nel
finale di gara e qualche scollatura fra i reparti non hanno permesso
ai ragazzi di Bruno Tedino di esprimersi al meglio. Illuminati
dal faro di Locatelli e protetti dalle manone sante di Donnarumma,
portiere dal grande avvenire, sono comunque riusciti, dopo il KO
iniziale contro la forte Inghilterra ( dove tuttavia hanno giocato un
finale di gara di discreto livello), ad avere la meglio sull’ostica
Irlanda e a gestire una complicata Olanda, che dopo un abbrivio pieno
di errori, concettuali e tecnici, ha avuto la capacità di svoltare
la gara su binari di una fisicità che gli azzurrini hanno a fatica,
ma con pieno merito, contenuto.
Si sono intravviste
qualità importanti e progressi rispetto all’esordio contro
l’Inghilterra, in cui il genio sregolato di Marcus Edwards e la
contemporanea assenza dello squalificato Scamacca fecero la loro
parte, ma per andare a prendersi uno dei sei posti per il mondiale di
categoria (a Ottobre in Cile), possibilmente passando per la porta
delle semifinali, ci vorranno armonia, ritmo costante e orgoglio.
L'Under 17 dell'Italia ha
dimostrato fin qui di marciare unita, e di rimanere, nonostante le
difficoltà che gli si sono presentati di fronte, sempre molto
concentrata. Sempre sul pezzo: merito del CT e di un gruppo di
ragazzi che sarebbe davvero un peccato non vedere arrivare almeno nei
professionisti di buon livello.
Aniello
Luciano (@AnielloLuciano)
con Carlo Pizzigoni
(@pizzigo)
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