Fonte: Gazzetta.it
CARLO PIZZIGONI
Riaccesa la luce. Dopo le polemiche per il sabotaggio-guasto
all'impianto di illuminazione che ha costretto il rinvio dell’incontro
al giorno successivo, comincia con le luci del tramonto madrileno la
gara tra Rayo Vallecano e Real Madrid. E per gli uomini di Mourinho è
una lenta rinascita: non una gara perfetta, ma una vittoria netta (2-0
il finale) e tre punti importanti, dopo lo sconcertante inizio di di
campionato.
L’ex tecnico dell’Inter reintegra Sergio Ramos sulla linea difensiva, gli mette Pepe al fianco, Arbeloa e Marcelo ai lati. Davanti Modric viene provato da 10 con alle spalle Essien e Xabi Alonso, in aggiunta al solito trio delle meraviglie Cristiano-Benzema-Di Maria. Inizio sottoritmo, poi una vera e propria meraviglia illumina la gara. Il gol del vantaggio madridista è una vera delizia, a cominciare dal passaggio di apertura della transizione: un tacco al volo di Marcelo. Cristiano attende il taglio profondo di Di Maria che riceve a sinistra, trova il fondo e pesca in mezzo Benzema. appoggio di destro e palla che rotola naturalmente nella rete: è il 13'. Segue un quarto d’ora perfetto del Madrid, adeguate le spaziature tra i reparti, ordinata la fase di pressing (in cui c’è coinvolgimento unanime), perfette le tempistiche delle ripartenze. I Blancos (stavolta Azulados, per la trasferta) arrivano diverse volte in porta, le occasioni migliori sono per Di Maria (parità numerica coi difensori, fuori il sinistro sul palo lungo) e Modric (bravo il portiere Ruben nell’uno contro uno).
Poi si spegne la luce: ma stavolta non c’è sabotaggio, ma un calo di concentrazione poco uso nelle squadre di Mourinho. Il Rayo riprende in mano la partita, lanciando un bel segnale psicologico, che aiuterà anche in futuro. Alza il ritmo, aumenta l’intensità: cambia la partita, che ricomincia con una porta sola. Alla mezz'ora clamoroso doppio salvataggio del Madrid: prima ci pensa Iker su testa di Delibasic, poi di petto, regolarmente, è Xabi Alonso a salvare sulla linea la conclusione di Casado. Finisce alla grande il primo periodo il Rayo, in cui è necessario segnalare l’intraprendenza di Leo Baptistao, attaccante brasiliano classe 1992 di grande prospettiva. La seconda parte ricomincia con qualche errore di troppo nella fase difensiva del Madrid (allucinante un retropassaggio di Arbeloa che rischia l'autorete) e una buona pressione, ma più confusa, del Rayo. Al Real fischiano un fuorigioco folle in un contropiede uno contro zero di Benzema, e un ulteriore taglio profondo di Cristiano pescato da Di Maria è all’origine del rigore che darà il 2-0 e la sicurezza al Madrid, anche se mancano venti minuti al termine. C’è il tempo per qualche esercizio di stile in contropiede degli uomini di Mourinho, per un vizioso contrasto del pur ottimo Lass (lui pure un 1992) che lascia lo scarpino in un contrasto e rischia di far veramente male alla testa di Pepe e per un errore a porta vuota di Cristiano.
L’ex tecnico dell’Inter reintegra Sergio Ramos sulla linea difensiva, gli mette Pepe al fianco, Arbeloa e Marcelo ai lati. Davanti Modric viene provato da 10 con alle spalle Essien e Xabi Alonso, in aggiunta al solito trio delle meraviglie Cristiano-Benzema-Di Maria. Inizio sottoritmo, poi una vera e propria meraviglia illumina la gara. Il gol del vantaggio madridista è una vera delizia, a cominciare dal passaggio di apertura della transizione: un tacco al volo di Marcelo. Cristiano attende il taglio profondo di Di Maria che riceve a sinistra, trova il fondo e pesca in mezzo Benzema. appoggio di destro e palla che rotola naturalmente nella rete: è il 13'. Segue un quarto d’ora perfetto del Madrid, adeguate le spaziature tra i reparti, ordinata la fase di pressing (in cui c’è coinvolgimento unanime), perfette le tempistiche delle ripartenze. I Blancos (stavolta Azulados, per la trasferta) arrivano diverse volte in porta, le occasioni migliori sono per Di Maria (parità numerica coi difensori, fuori il sinistro sul palo lungo) e Modric (bravo il portiere Ruben nell’uno contro uno).
Poi si spegne la luce: ma stavolta non c’è sabotaggio, ma un calo di concentrazione poco uso nelle squadre di Mourinho. Il Rayo riprende in mano la partita, lanciando un bel segnale psicologico, che aiuterà anche in futuro. Alza il ritmo, aumenta l’intensità: cambia la partita, che ricomincia con una porta sola. Alla mezz'ora clamoroso doppio salvataggio del Madrid: prima ci pensa Iker su testa di Delibasic, poi di petto, regolarmente, è Xabi Alonso a salvare sulla linea la conclusione di Casado. Finisce alla grande il primo periodo il Rayo, in cui è necessario segnalare l’intraprendenza di Leo Baptistao, attaccante brasiliano classe 1992 di grande prospettiva. La seconda parte ricomincia con qualche errore di troppo nella fase difensiva del Madrid (allucinante un retropassaggio di Arbeloa che rischia l'autorete) e una buona pressione, ma più confusa, del Rayo. Al Real fischiano un fuorigioco folle in un contropiede uno contro zero di Benzema, e un ulteriore taglio profondo di Cristiano pescato da Di Maria è all’origine del rigore che darà il 2-0 e la sicurezza al Madrid, anche se mancano venti minuti al termine. C’è il tempo per qualche esercizio di stile in contropiede degli uomini di Mourinho, per un vizioso contrasto del pur ottimo Lass (lui pure un 1992) che lascia lo scarpino in un contrasto e rischia di far veramente male alla testa di Pepe e per un errore a porta vuota di Cristiano.